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Con l'inverno alle porte è il momento di effettuare la manutenzione di caldaie, stufe e camini e di iscriversi a CRITER, evitando così di pagare una sanzione in caso di controlli.

CRITER significa ambiente, salute e sicurezza. Fai registrare l'impianto di casa.  A posto col catasto termico, a posto con te e l’ambiente

Sicurezza, risparmio e sostenibilità ambientale: se il tuo impianto termico è regolarmente registrato al CRITER, il Catasto regionale degli impianti termici, è un grande beneficio per te, la tua famiglia e tutta la comunità.

CRITER significa ambiente, salute e sicurezza

Abitazioni più sicure, aria più pulita, città e territori più vivibili: il Catasto regionale degli impianti termici, disciplinato dal regolamento regionale n. 1 del 3 aprile 2017, è uno strumento fondamentale delle politiche regionali per la tutela della salute, dell’ambiente e per lo sviluppo sostenibile.

Gli obblighi di legge e le norme da rispettare

Come registrare il tuo impianto?

Come responsabile dell’impianto, sei tenuto a rivolgerti a un manutentore: è la figura professionale che per legge effettua per te la registrazione obbligatoria del tuo impianto termico al CRITER.

Sei tu il responsabile dell’impianto?

Sì, se sei proprietario o inquilino dell’immobile in cui abiti ed è presente un impianto termico autonomo;

Sì, se sei amministratore di un condominio in cui è presente un impianto termico centralizzato.

Quale impianto va registrato al CRITER?

  • Gli impianti di riscaldamento (caldaie, incluse a pellet, legna, ecc.) di potenza termica maggiore di 5 kW
  • Gli impianti di raffreddamento (aria condizionata) di potenza termica maggiore di 12 kW
  • Gli impianti centralizzati di produzione di acqua calda sanitaria di qualunque potenza.

Cos'altro ti riguarda come responsabile dell'impianto?

Come responsabile dell'impianto sei inoltre tenuto a garantire la sua corretta conduzione e il rispetto dei periodi di attivazione e delle temperature-limite, e a conservare i documenti che certificano i controlli effettuati.

Le tempistiche degli interventi

Quando controllare l’impianto?

Il controllo e la manutenzione dell’impianto devono essere eseguiti da personale specializzato:

  • la manutenzione ordinaria va effettuata con la frequenza prevista dal produttore del generatore (in genere annuale), per garantire sicurezza, funzionalità e contenimento dei consumi energetici
  • il controllo periodico di efficienza energetica serve a verificare il corretto rendimento dell’impianto: per i piccoli impianti domestici va ripetuto ogni due anni, con il rilascio del Bollino Calore Pulito

Entrambi gli interventi prevedono un compenso da corrispondere al manutentore a fronte della prestazione professionale. 

I costi e le sanzioni

Quanto costa il Bollino Calore Pulito?

Il costo del bollino è di soli 7 euro ogni 2 anni, e si aggiunge a quanto dovuto al manutentore per l’esecuzione del controllo.

Ci sono altre spese?

Al costo per il Bollino Calore Pulito e per il controllo può aggiungersi la cifra (di entità variabile in funzione della tipologia di impianto) che il manutentore può richiedere "una tantum" per effettuare le pratiche di registrazione del libretto di impianto.

Ci sono delle sanzioni?

Non rispettando gli adempimenti e i controlli previsti -  oltre alla minor sicurezza e ai consumi più alti -  rischi dei provvedimenti a tuo carico come previsto dalla normativa.

I riferimenti normativi

L'operazione Calore pulito è realizzata in applicazione della normativa europea e nazionale, recepita dal Regolamento regionale n. 1 del 3 aprile 2017.

In particolare, il Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74 prevede - tra l’altro - che:

  • gli impianti termici per la climatizzazione o produzione di acqua calda sanitaria devono essere muniti di un "Libretto di impianto per la climatizzazione";
  • le Regioni e le Province autonome provvedono a istituire un catasto territoriale degli impianti termici, stabilendo contestualmente gli obblighi per i responsabili degli impianti e per i distributori di combustibile;
  • nel disciplinare la materia, le Regioni e le Province autonome, possono assicurare la copertura dei costi necessari per l'adeguamento e la gestione del catasto degli impianti termici, nonché per gli accertamenti e le ispezioni sugli impianti stessi, mediante la corresponsione di un contributo da parte dei responsabili degli impianti, da articolare in base alla potenza degli impianti, secondo modalità uniformi su tutto il territorio regionale.

Cos'altro devi sapere

  • Verifica se puoi utilizzare il tuo impianto a biomassa

Usi legna o pellet per scaldarti? Ci sono limitazioni per la qualità dell'aria: verifica se sei in regola con il tuo impianto

  • Hai scoperto di non poter usare il tuo impianto?

Con i contributi della Regione puoi sostituirlo con un impianto efficiente e farti rimborsare fino al 100% della spesa. 

Bando 2021 per la sostituzione di impianti di riscaldamento civile a biomassa

Con questo bando la Regione Emilia-Romagna, che persegue da sempre politiche attive finalizzate alla riduzione degli inquinanti in atmosfera a tutela della qualità dell’aria, si propone di contribuire al miglioramento della qualità dell’aria e all’incremento dell’efficienza energetica attraverso la sostituzione dei generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con generatori di ultima generazione o con pompe di calore.

Il bando è rivolto ai residenti nei Comuni delle zone di pianura dell’Emilia-Romagna

È possibile fare domanda a partire dalle ore 15 del 1° settembre fino 31 dicembre 2023 attraverso la piattaforma telematica predisposta dalla Regione.

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Ultimo aggiornamento: 08-02-2024, 17:02